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Il Laboratorio Didattico Culturale per il Territorio del Monferrato

Il Laboratorio Didattico Culturale per il Territorio del Monferrato


L’amministrazione comunale grazie alla collaborazione e al contributo determinante del GAL Basso Monferrato Astigiano, oltre che della Fondazione CRA, della Fondazione CRT e dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano, ha scelto di realizzare il Laboratorio didattico culturale per il territorio del Monferrato, uno spazio che intende creare cultura parlando delle peculiarità, dell’arte e dei personaggi più illustri del Monferrato.

I componenti dell’Associazione fra Guglielmo Massaja coordinati dal suo consigliere Paolo Lupo, con creatività e del tutto gratuitamente hanno ideato testi e contenuti e allestito materialmente gli ambienti con la collaborazione del Cappuccino fra Mario Durando, postulatore della causa di beatificazione del Venerabile Massaja, oltre naturalmente al supporto di esperti. Il laboratorio permette di immergere letteralmente il visitatore nei boschi monferrini, di farlo volare sopra i coltivi e sugli andamenti sinuosi dei borghi sul crinale delle colline, di farlo entrare in ambienti e guardarsi intorno; tutto questo senza muovere un passo dalle sale del palazzo comunale di Piovà Massaia!

 

All’ingresso, il primo dei quattro grandi pannelli riassume che cosa e come potrà osservare nelle sale; la prima di queste dispone di dieci postazioni che consentono una visione immersiva del nostro territorio: una esperienza suggestiva in cui il visitatore, stando seduto nella sua comoda postazione, accompagna nei boschi il Cardinale Massaja interpretato da padre Mario Durando e può volgere il suo sguardo intorno a sé, come se davvero si trovasse in quei luoghi. Nella stessa sala, puntando i vari Qr code del pannello, legge ed ascolta la narrazione dei momenti significativi della vita del Cardinale sino alla partenza per l’Etiopia ed una sintesi dei suoi anni africani, immerso nell’ambiente selvaggio di quelle terre. Nell’altra grande sala, a sinistra dell’ingresso, un terzo grande pannello illustra con lo stesso metodo dei Qr code il territorio nei grandi temi delle permanenze e dei mutamenti rispetto al secolo di cui fu testimone Massaja e del possibile dialogo fra passato e futuro; il quarto ci accompagna in un percorso artistico fra le chiese romaniche visitabili in un giorno partendo da Piovà ed alcuni esempi di barocco alfieriano, dalla Parrocchia dei Santi Pietro e Giorgio ai palazzi nobiliari di Asti. Altre due postazioni consentono l’uno un viaggio virtuale fra i punti salienti di Piovà accompagnati dalle musiche del suo violinista Giovanni Battista Polledro, l’altro una riscoperta di quelle donne e di quegli uomini del Monferrato un tempo famosi ed ora quasi sconosciuti: qualche nome fra tutti? Ecco, i santi sociali, le donne partigiane, Giovanni Battista Polledro, Giuseppe Govone, Umberto Cagni, Giacomo Bove, Cosma Manera, Giovanni Pastrone.

 

Nelle sale trovano posto alcuni oggetti agricoli appartenenti a famiglie di Piovà e dei comuni vicini per ricordare ai visitatori più giovani quale impegno fisico abbia accompagnato, fino al secolo scorso, la produzione di un chilo di grano, di patate, di un litro di vino.

Ora il progetto continua nel completamento del percorso grazie ad altre due sale adiacenti in via di allestimento: queste illustreranno la vita e le opere del Cardinale contestualizzando al suo secolo le varie sfaccettature della sua personalità poliedrica. Grazie all’opera anch’essa prestata gratuitamente da un gruppo di docenti dell’Università degli Studi di Torino, vedremo il missionario nella sua Etiopia travagliata, il medico nella cura delle malattie endemiche e conosceremo i progressi della medicina in quel secolo, apprezzeremo il diplomatico immerso in un’Europa distratta e conflittuale, il geografo esploratore fra gli esploratori d’Africa. Anche qui, gli stessi criteri di visualizzazione e l’implementabilità doteranno Piovà di un laboratorio aggiornabile da nuovi successivi contributi.